Abelardo Tancredi
Don Domenico Cantore, sacerdote dal 2005 della Chiesa cattolica apostolica romana, è fuori da questa comunità. Il vescovo della diocesi di Castellaneta (Taranto), Sabino Iannuzzi, lo ha scomunicato …Altro
Don Domenico Cantore, sacerdote dal 2005 della Chiesa cattolica apostolica romana, è fuori da questa comunità. Il vescovo della diocesi di Castellaneta (Taranto), Sabino Iannuzzi, lo ha scomunicato per «scisma» perché Cantore il 12 novembre scorso s’è fatto nominare vescovo di rito ortodosso nella città di Cetinje, in Montenegro.
corriere.it

Castellaneta, il prete scomunicato continua a dire messa. E il vescovo catechizza i fedeli: «Non andate …

L'ex sacerdote (cattolico) don Domenico Cantore è stato ordinato vescovo ortodosso a Cetinje. Al suo …
Abelardo Tancredi
Non solo le pecorelle del gregge di Cristo si sentono smarrite e senza pastore, ma anche i pastori stessi. Una causa è indubbiamente quella legata al …Altro
Non solo le pecorelle del gregge di Cristo si sentono smarrite e senza pastore, ma anche i pastori stessi.
Una causa è indubbiamente quella legata al soglio pontificio, ma ci aggiungerei anche il veleno del falso ecumenismo che da anni è entrato nello spirito dei cattolici offuscando le menti e ormai non si comprende più che UNA SOLA è la Chiesa di Cristo.
Aggiungiamoci anche la formazione modernista dei sacerdoti nei seminari e la frittata è fatta.
Solo con Gesù solo Solitario
E bergoglio quando verrà scomunicato? Vescovo ipocrita: qui si sente in diritto (giustamente) di applicare il canone. Un altro sepolcro imbiancato......
Un altro commento

Il male minore è il male maggiore

C’era una volta un eremita così perfetto che aveva già un piede in Paradiso. Viveva di quasi niente in una grotta scavata nei fianchi di una montagna verde dove raccoglieva frutti selvatici, bacche …Altro
C’era una volta un eremita così perfetto che aveva già un piede in Paradiso.
Viveva di quasi niente in una grotta scavata nei fianchi di una montagna verde dove raccoglieva frutti selvatici, bacche e qualche radice per il pranzo della domenica.
“Come posso tentarlo?”, si chiedeva continuamente il diavolo.
Lo spiava, fiutava le sue impronte, lo esaminava dalla testa ai piedi per trovare il minimo punto debole. Niente. Pestava i piedi, si arrabbiava, imprecava, finché decise di passare all’attacco diretto.
Si presentò all’eremita, che stava rammollendo un pezzo di pane raffermo nell’acqua della sorgente.
“Salve”, gli disse Satana. “Sai chi sono io?”.“Il diavolo”, risposte tranquillamente l’eremita.“Dio mi ha dato il permesso di tentarti. Vorrei che tu commettessi un peccato grave”.“Parla”, disse l’eremita. “Ti ascolto”.“Assassina qualcuno”.“No. È fuori discussione”.“Allora assali una donna”.“È una cosa bestiale e disgustosa. Non lo farò mai. Vattene, diavolo. Non hai fantasia”.“Almeno bevi …Altro